Se ti chiedi, da sempre, cosa sarà mai questa Mindfulness? E qual è la differenza tra mindfulness e meditazione classica? Questo articolo fa per te.

Oggigiorno la Mindfulness è quasi un fenomeno ‘di moda’. Se ne parla ovunque, tutti vogliono praticarla e, a volte, senza sapere nemmeno bene cosa sia, finisce che ci ritroviamo iscritti ad un corso di qualche insegnante improvvisato.
C’è anche chi, in questo periodo in cui tutto è ‘Mindful’, ha coniato il termine McMindfulness in questo articolo di Huffington Post del 2013.
Facciamo un po’ di chiarezza. Cos’è la Mindfulness, cos’è la Meditazione da cui essa trae origine, come possiamo tradurre in italiano il termine Mindfulness, dove e a chi possiamo rivolgerci per imparare a praticare.
Differenze tra Meditazione classica e Mindfulness
La Meditazione, intesa in senso classico, è una pratica che nasce dagli insegnamenti buddisti di circa 2600 anni fa. La Mindfulness, invece, può essere tradotta con la parola consapevolezza ed è solo ‘una parte’ della Meditazione buddhista tradizionale. È la pratica che noi occidentali, dopo aver scoperto i benefici della prima sui popoli orientali, abbiamo iniziato a portare nelle nostre vite dagli anni 70 in poi.
Jon Kabat-Zinn, illustre medico americano, ha il grande merito di avere reso la Mindfulness più fruibile a noi occidentali. Dopo aver studiato la Meditazione Vipassana in India e averne sperimentato i benefici, l’ha poi portata negli Stati Uniti. L’ha utilizzata nella sua Clinica in Massachussets con risultati sorprendenti sui suoi pazienti malati cronici o terminali.
La sua definizione di Mindfulness è:
‘Porre attenzione in un modo particolare: intenzionalmente, nel momento presente e in modo non giudicante’. J. Kabat-Zinn
Sempre al medico statunitense si deve la creazione del Protocollo MBSR.
Io stessa l’ho seguito per due volte nei miei Centri Mindfulness preferiti di Milano e ne ho tratto grande giovamento in termini di lucidità mentale e minore sensazione di stress.
Ma la più grande differenza tra Meditazione classica (Vipassana) e Mindfulness è probabilmente nel ruolo del giudizio.
Secondo John Dunne, Professore di discipline umanistiche presso il Centro per la Salute Mentale della Wisconsin-Madison University, la meditazione classica, di stampo più religioso-spirituale, contrassegna alcuni comportamenti come ‘non virtuosi’ e richiede di abbandonarli.
Mentre, quando si pratica la Mindfulness, nessun giudizio è rivolto ai nostri pensieri. Ciò che si cerca di fare è di riconoscere che la natura dell’esperienza è la mente stessa.
Non esiste pensiero buono o cattivo. Qualsiasi esperienza e qualsiasi pensiero è accolto per quello che è, senza giudizio, appunto.
Assenza di giudizio
La stessa assenza di giudizio è richiesta non solo nei confronti dei pensieri, ma anche per qualsiasi situazione si presenti mentre sei nella pratica di Meditazione. I rumori esterni, qualche malessere fisico… tutto questo è un ‘sottofondo’ inevitabile (è la vita!) e più ci esercitiamo ad accettarlo e a lasciarlo andare senza etichettarlo come gradevole o sgradevole, più impariamo davvero a praticare.
Come iniziare a praticare Mindfulness
Se non hai mai praticato Meditazione (o Mindfulness – consapevolezza senza giudizio) e ti piacerebbe iniziare, ho preparato per te un’infografica con i 7 passi per iniziare a meditare. Puoi scaricarla qui sotto.
In essa troverai:
- Come avere il giusto atteggiamento
- I 7 passi per cominciare
- La posizione e il focus
- Come creare una routine per la meditazione
- La mia App preferita per le Meditazioni guidate
Buona pratica!
Finalmente una spiegazione chiara a riguardo! Grazie mille!
Sono contenta che ti sia piaciuto l’articolo e che lo trovi chiaro!
Ecco come noi occidentali riusciamo a ridurre tutto a arido utile materialistico!
c’è anche il lato positivo Ugo 🙂 Almeno abbiamo preso tutta la parte della meditazione di consapevolezza che non è poca cosa 🙂 Un abbraccio! Tatiana