MBSR – Mindfulness Based Stress Reduction – è un protocollo di 8 settimane ideato negli anni 70 da Jon Kabat-Zinn.
Il medico americano ha ideato un protocollo che, attraverso esercizi di meditazione, yoga e corpo libero, promette di ridurre lo stress dei partecipanti.
Grazie a questa pratica, inoltre, ci si avvia verso una maggiore consapevolezza di se stessi, della propria mente e del proprio corpo.
Nel mese di dicembre io ho terminato a Milano il mio primo MBSR, ne sono rimasta molto soddisfatta e lo consiglierei a tutti.
Grazie a questo percorso, sono riuscita a diventare più consapevole di alcuni miei automatismi che mi portavano ad agire compiendo azioni che non erano ‘in linea’ con quello che davvero volevo nel profondo.
Ho iniziato a conoscere meglio anche alcune mie sensazioni corporee che ‘segnalano’ emozioni precise e mi forniscono anche ‘intuizioni’ da seguire.
IN COSA CONSISTE MBSR?
Mi sono recata una volta alla settimana in un centro di Milano, ho seguito la pratica per 1 ora e 30, sotto la guida di un insegnante, insieme agli altri iscritti e, per la settimana successiva, ho eseguito ‘i compiti a casa’ per una media di 30/45 minuti al giorno.
Il percorso è senz’altro impegnativo ma ne vale davvero la pena. Esiste anche una versione on line in inglese, di cui ho parlato in questo post: versione on line MBSR ma, come sempre, essere seguiti da una persona in carne ed ossa e avere un gruppo con cui confrontarsi, è un’altra cosa.
Ti racconterò quali sono i 5 motivi per cui, secondo me, è consigliato a tutti.
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MAGGIORE CONSAPEVOLEZZA DEL CORPO
Durante MBSR, si sperimentano diversi esercizi fisici mindfulness dal Body Scan allo Yoga alla ‘presenza consapevole’ che permette di usare i 5 sensi in diverse azioni quotidiane, dal toccare un oggetto al mangiare del cibo.
Questo ‘allenamento’ (tutto il percorso MBSR può essere considerato una specie di palestra per vivere pienamente la vita) mi ha consentito di ‘sentire’ alcune parti del corpo che non prendevo mai in considerazione, di prestare attenzione ad alcune sensazioni fisiche fino ad allora inascoltate e di accorgermi anche di certi ‘dolori’ insospettati.
2. IL MECCANISMO DELLA PAUSA
Grazie alla meditazione (la mindfulness si fonda sui principi della meditazione Vipassana), ti eserciti a riportare l’attenzione volta per volta all’oggetto a cui la stai rivolgendo. Una delle pratiche di mindfulness più ‘semplici’ (per modo di dire) che vengono proposte fin dall’inizio è la meditazione sul respiro. Ogni volta che la mente vaga nei suoi mille pensieri (e succede ed è normale che sia così), la si riporta con gentilezza e disciplina verso le sensazioni del respiro.
A poco a poco, grazie all’allenamento costante, succede che la mente da sola, lascia andare i pensieri.
Ti renderai conto che quello è solo un pensiero e non la verità assoluta. E, grazie a questa pausa, potrai scegliere più lucidamente, riconcentrarti su ciò che è davvero utile in quel momento e lasciare andare ed ‘essere’ semplicemente, rendendoti conto di ciò che davvero hai intorno.
3. GLI AUTOMATISMI
Direttamente collegato al meccanismo della pausa di cui ho parlato sopra e proprio grazie ad essa, inizierai a renderti conto di alcuni automatismi mentali.
Spesso, infatti, compiamo azioni di cui ci pentiamo poco dopo. Riuscendo a ‘fermarti’ (non sempre si riesce ma, anche qui, è questione di allenamento), cogli l’attimo in cui stai per fare qualcosa. E cosa succede? Puoi finalmente decidere, ripulito dai condizionamenti e dalle abitudini, cosa vuoi davvero fare.
Puoi scegliere di non agire più nello stesso modo in cui agisci di solito.
Quando tu inizi a cambiare i piccoli comportamenti, anche gli altri intorno a te iniziano ad agire in modo diverso.
E, a poco a poco, si attua un cambiamento che non avresti nemmeno immaginato prima.
4. LE INTUIZIONI
Il beneficio di fare una pausa quando la mente ripercorre sempre gli stessi circuiti, di ‘vedere’ i propri automatismi e di scegliere o meno se attuarli, a poco a poco, ti portano ad una nuova apertura mentale.
Senza che tu lo decida a tavolino, senza che tu ti sforzi in particolar modo, inizi ad avere delle ‘intuizioni’. Vedi nuove soluzioni ai tuoi problemi, dei nuovi sbocchi e direzioni, laddove pensavi che non ce ne fossero.
Ti ritrovi a condurre la tua vita in modo più consapevole verso nuove strade, quelle che ti appartengono di più.
5. LA GENTILEZZA AMOREVOLE
Ho inserito alla fine del post la gentilezza amorevole, detta anche METTA (in lingua pali).
Ma, secondo me, non è certo il meno importante dei motivi per cui vale la pena di seguire il protocollo MBSR, anzi, è il più importante in assoluto.
Quando ho affrontato questo percorso, non avevo mai praticato METTA e non la conoscevo minimamente. Quando però mi è stata proposta, mi sono subito resa conto di quanto fosse potente.
Di fatto, si tratta di predisporsi nella dimensione meditativa tipica della mindfulness.
Da quello ‘stato’ si possono ‘inviare’ mentalmente degli auguri.
I più comuni sono questi:
‘che io possa essere libera dalle paure’
‘che io possa essere libera dalle malattie’
e via dicendo.
Nella versione originale, si pensa a 5 persone.
Innanzitutto, si augura il meglio a noi stessi (questa è sempre la base da cui partire).
Poi lo si augura ad un benefattore, poi ad una persona cara, poi ad una persona neutra, infine ad un nemico/persona difficile.
Il fatto di augurare cose positive a persone, anche se creano in noi delle resistenze ci permette di ‘ammorbidirci’.
Così diventiamo davvero più comprensivi, compassionevoli e gentili con noi stessi prima di tutto e poi con gli altri.
E’ anche consigliato, se all’inizio non riesci ad augurare il bene alle persone difficili, iniziare solo con noi stessi, poco per volta, tutti i giorni.
I Cambiamenti dopo MBSR
Al termine di un percorso del genere, non è raro che i partecipanti prendano decisioni sulle loro vite o intraprendano strade che, prima di allora, non avevano mai avuto il coraggio di seguire.
Non succede perché la mindfulness è miracolosa. Accade soltanto perché ‘vedi’ meglio, ‘senti’ meglio quello che davvero vuoi. E diventa inevitabile seguirlo perché capisci che è davvero quello che fa per te.
Ti ho incuriosito? Se ti interessa un percorso di Mindfulness, contattami o consulta la pagina dei miei servizi, sarò felice di aiutarti a conoscere e sperimentare insieme questa pratica.
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