Appassionata di decluttering e minimalismo, non potevo perdermi Minimalism, il film-documentario ‘sulle cose davvero importanti’ ora disponibile su Netflix anche per il pubblico italiano.
Se mi è piaciuto? Tanto.
IL MINIMALISMO
E’ una strada che vale la pena di essere intrapresa. Per diversi motivi. Ecco quali:
- E’ la storia di un cambiamento positivo. Due persone, Ryan Nicodemus e Joshua Fields Millburn, all’apice del successo e della carriera, si rendono conto che la vita non è solo una bella casa, automobili, oggetti e soldi (per comprare altri oggetti) e decidono di cambiare radicalmente vita.
Attraverso un processo durato qualche mese, iniziano a liberarsi di tutti gli oggetti superflui, a vivere in case molto più piccole, a prendersi cura delle persone che hanno intorno e che amano e ad occuparsi solo di ciò che per loro conta di più.
2. E’ una storia vera. I 2 ‘minimalisti’ sono molto famosi negli Stati Uniti. Hanno un sito popolare che si chiama, appunto The Minimalists, hanno scritto un libro ‘Everything that remains’ e questo documentario racconta la storia del loro tour in giro per gli U.S.A. durato più di un anno per promuovere il loro libro best-seller.
Le prime tappe del loro giro in automobile, solo con bagaglio a mano, registrano un numero esiguo di spettatori. Verso la fine del viaggio invece, i Media iniziano ad accorgersi di loro e a contattarli per interviste su emittenti televisive e radiofoniche nazionali.
3. Ci sono molti esempi reali di persone che hanno scelto il minimalismo e vivono meglio. C’è Colin Wright che lascia una promettente carriera per aprire un blog e inseguire il suo sogno di girare il mondo con zaino in spalla e laptop, c’è Courtney Carver che lavora in un’agenzia pubblicitaria e decide di sfidare le convenzioni con il 333 Project in cui per 3 mesi ha indossato solo 33 capi di vestiario e scarpe (inutile dire che nessuno se ne è accorto) a Tammy Strobel che ha abbandonato la sua vita opulenta per vivere in una casa prefabbricata di 40 mq con il marito.
4. C’è un punto di vista scientifico. Durante il documentario, ci sono diversi interventi di neuropsicologi, sociologi ed ambientalisti, tutti d’accordo nel sostenere che non possiamo continuare a vivere con il tenore di vita degli ultimi decenni. Non è sostenibile per il pianeta, innanzitutto, ma anche per noi stessi. Pare che l’essere umano sia spinto verso il ‘consumismo’ e lo ‘shopping compulsivo’ non tanto da un reale bisogno degli oggetti che acquista quanto dal fatto di voler colmare un ‘vuoto’ interiore. E’ un vuoto ovviamente non colmabile con l’accumulo. Fare una pausa, un passo indietro, togliere, al posto che aggiungere pare invece avere effetti positivi su tutta la nostra vita.
E’ provato che il minimalismo, il fatto di vivere ‘con meno cose, meno stimoli’ porta a:
- meno stress
- meno problemi a cui pensare
- meno spese da sostenere
- meno impatto ambientale
La conseguenza è un maggior tempo da dedicare a ciò che è davvero importante.
5. Non c’è fanatismo. In questo film non ci sono estremismi. Gli effetti positivi del minimalismo vengono presentati in tutte le sue componenti e da diversi esponenti che magari conosci già però viene anche specificato che il minimalismo può essere declinato secondo la forma che è più adatta a te. Nel caso di una famiglia, ad esempio, viene mostrato come i due genitori stessi (e i relativi figli) abbiano atteggiamenti diversi nei confronti di questa pratica. Il padre e il figlio vorrebbero possedere ancora meno oggetti di quelli presenti in casa ma mamma e figlia non riescono a ridurre ulteriormente. E’ in questo caso che subentra il compromesso. Non c’è uno schema rigido in una scelta del genere. C’è solo una maggiore consapevolezza di tutto quello che il consumismo sfrenato e il fatto di possedere molti oggetti comporta.
Questa parte finale del film mi è piaciuta molto perché mi sono rivista un po’ nel ‘padre che vorrebbe possedere meno cose’ ma si trova con un partner (nel mio caso) che non è dello stesso parere. L’equilibrio al quale siamo giunti anch’io e lui non solo è possibile ma anche auspicabile quindi.
Il vero messaggio di tutto il documentario, che vi consiglio di vedere, per me è proprio quello di ‘vivere una vita in maniera consapevole’, di ‘scegliere’ deliberatamente da cosa essere circondati senza agire o comprare con il pilota automatico.
Vivere con solo ciò che serve davvero: una sfida sempre più necessaria
eh sì, Tiziana. Assolutamente d’accordo. Less is more 😉
Molto interessante questo post, e dev’essere stato interessante anche il film! Sono 12 settimane che vivo dentro a un van e, nonostante questa non sia la vita che voglio fare per sempre e certe cose mi manchino, mi sono resa conto con prepotenza di quante cose inutili possiedo. Cose che fanno perdere tempo, spazio, concentrazione, soldi. Ho già una bella lista di “buoni propositi” per quando torno a casa (per me, il ritorno sarà un po’ come l’inizio dell’anno: un nuovo capitolo!), e al primo posto campeggia l’obiettivo di disfarmi di tutto ciò che è superfluo, per concentrarmi di più e meglio su quello che realmente mi serve o mi fa stare bene. Ti dirò, poi, se ci sono riuscita!! 🙂
Sei una grande Agnese! la tua esperienza ‘estrema’ senz’altro ti avrà fatto tornare all’essenziale. Bravissima! Vorrei seguire il tuo esempio, eh! 😉
Avendo Netflix, penso che guarderò questo docu-film. Sono convinta anch’io che sia utile fare un passo indietro, scegliere con oculatezza le cose di cui ci circondiamo e soprattutto “non comprare col pilota automatico” (mi piace molto questa espressione!).
Poi fammi sapere se ti piace! 😉 Io acquisto veramente pochissimo ormai. Quando lo faccio sono davvero cose utili e di qualità. E vivo molto meglio 🙂 A presto!
Vorrei tanto riuscire anche io ad arrivare ad uno stile di vita minimal….ci sto provando…e ci riflettevo proprio oggi mentre facendo le pulizie in casa….:D Ci lavorerò su, promesso!
Per quanto riguarda le pulizie poi, è proprio vero che possedere meno oggetti fa la differenza! Ti assicuro che da quando ho fatto il mio super decluttering, l’ho notato! Un abbraccio Carolina!
Il minimalismo e’ una cosa molto semplice, ti riporta alle radici e al tuo istinto primario di sopravvivere come cacciare e ricollegarsi con le cose di cui veramente abbiamo bisogno per vivere!
Anch’io credo che il minimalismo sia un modo per tornare all’essenziale 🙂 Grazie