Questo mese vi parlo del libro ‘Introversi è meglio’ di Marco Bonora, edito da Sperling and Kupfer.
Il libro è suddiviso in 2 parti: Il lavoro e Le relazioni personali.
Per ognuno di questi ambiti, l’autore parte dalle esperienze personali di un introverso che, in un mondo in cui sembrano essere apprezzate doti completamente diverse, si trova a fare i conti con promozioni mancate, primi approcci amorosi complicati e qualche figuraccia in pubblico.
Ogni episodio è raccontato con ironia e, per ogni situazione, Bonora prevede una parte dedicata ai consigli di coaching per superare i piccoli problemi quotidiani ma anche per valorizzare le doti degli introversi senza mai snaturarsi.

INTROVERSI E’ MEGLIO in 3 frasi:
Le 3 frasi del libro che mi hanno colpito di più sono:
1. Ognuno di noi ha una parte introversa e una estroversa
La differenza tra estroversione e introversione risiede nella risposta agli stimoli. Mentre le persone più estroverse necessitano di un gran numero di stimoli; quelle più introverse, in situazioni simili, esauriscono le proprie energie. Le hanno al massimo livello, invece, in contesti più tranquilli.
2. Niente piedistallo
‘L’ansia di avere una reazione positiva a volte fa sì che diamo troppa importanza alla persona che abbiamo di fronte o a quello che dice. E’ fuorviante.’ cit.
Alla base c’è il fatto di voler essere accettati dagli altri (tutti, in misura maggiore o minore lo vogliamo), perciò, mettiamo l’altro sul piedistallo, magari lo riempiamo di complimenti per risultargli simpatici e benvoluti.
Non funziona così. Anzi, se la persona che abbiamo di fronte è sufficientemente intelligente, accetterà il complimento e continuerà senza cambiare la propria modalità di interazione, se invece, l’interlocutore fa parte della categoria degli ‘splendidi’ (descritta magistralmente nel libro e riproposta nell’immagine più in basso) allora… si salvi chi può.
A quel punto, avremo innescato un meccanismo per cui ‘l’altro’ si pavoneggerà ancora di più. E come levarselo di torno a quel punto?
Ricordiamoci perciò: noi valiamo tanto quanto chi abbiamo di fronte e non dobbiamo ingraziarci nessuno (a parte noi stessi). Perciò, niente complimenti gratuiti e falsi pur di risultare simpatici.
3. Imparate a dire di no.
‘Diciamo di sì perché pensiamo che in questo modo gli altri ci accettino di più. Questo però rimanda di noi un’immagine che non è la nostra, un’immagine più debole, più accondiscendente, più ‘sfruttabile’… vogliamo essere accettati talmente tanto da mostrarci per quelli che non siamo.’ cit.
Bisogna trovare una giusta misura che ci permetta di far emergere la nostra forza e il nostro essere smettendo di sentirci in colpa perché ci stiamo occupando di noi stessi. Pur di far piacere agli altri ci danneggiamo. Prosciugarci per non essere noi stessi è assurdo e fondare la nostra autostima non sui nostri talenti ma solo su quello che potrebbero pensare gli altri se diciamo no è seriamente dannoso per noi stessi.
INTROVERSI E’ MEGLIO in 3 immagini:

- La prima immagine sintetizza lo scopo del libro: dalla valorizzazione delle proprie caratteristiche di introversi ai trucchi e consigli per cavarsela in ogni situazione.

2. La seconda immagine, tratta dal libro stesso, è la caratterizzazione in chiave ironica (che io ho adorato) della categoria degli splendidi.

3. La terza immagine, sempre tratta da libro, riguarda in particolare la situazione dei colloqui di lavoro. Ma a me sembra valida in ogni situazione. I vestiti sembrano la cosa più futile di cui occuparsi nella vita. Però, secondo me. lo sono meno di quanto si pensi. Vestirci per essere più simili al nostro ideale, in modo elegante per essere più professionali, in modo colorato per sentirci più gioiosi e vivaci è uno strumento in più per andare verso i nostri obiettivi. Proviamoci, non costa nulla.
Questo libro mi è piaciuto perché:
Mi ha dato diversi spunti per riflettere sulla mia natura di ‘introversa educata da estroversa’.
E’ una definizione un po’ strana, ma è proprio così. Fin da piccola mia mamma mi ha spinto a fare amicizia con bambine sconosciute, ad intrattenermi in contesti sociali di ogni tipo e a trovare sempre argomenti di conversazione. Questo tipo di educazione ha fatto sì che io, attualmente, sia in grado di attaccare bottone anche con i sassi.
Però, leggendo questo libro, ho ripensato con affetto alla mia vera natura di introversa ed ho anche capito come tutelarla.
La parte del libro più interessante per me, perciò, non è stata quella sui consigli per relazionarsi nei contesti sociali, che già metto in pratica. Ma, piuttosto, ho riscoperto che, per tutelare la mia vera natura e valorizzarla, ho bisogno di ricaricarmi lontano dalle persone o dalle situazioni caotiche, devo ricordarmi di non mettere gli altri sul piedistallo, devo dire più no e, infine, devo fuggire a gambe levate con qualsiasi scusa di fronte agli ‘splendidi’ (sì, pur di allontanare certa gente, tutto è permesso).
Lo consiglio perché:
- Potreste riscoprirvi introversi mascherati da estroversi come me
- Potreste essere introversi che hanno bisogno di consigli pratici su come affrontare alcune situazioni della vita
- Potreste essere estroversi che vogliono capire un po’ di più ‘cosa passa nella testa’ degli introversi
Buona lettura!
Ehi Grazie mille!!! sono sinceramente emozionato.
Sono ancora in quella fase dove non mi rendo conto che possa piacere a qualcuno!
Ciao e grazie ancora
Marco
Ti conviene abituarti 🙂 Si vede che ti sei messo in gioco, mi è piaciuto leggere il tuo punto di vista e mi hai fatto vedere in un’altra prospettiva anche alcuni lati del mio carattere. Complimenti Marco!