Pulizie: consigli di un monaco buddhista

20 Marzo 2017

Le pulizie di primavera (o anche le pulizie quotidiane) per qualcuno, me compresa, sono un momento necessario ma noioso. Da quando ho iniziato a praticare assiduamente la mindfulness, però, sto cercando di essere più consapevole mentre le svolgo e di considerarle come una sorta di ‘rituale’. A questo proposito, è venuto recentemente in mio aiuto Keisuke Matsumoto, un monaco buddhista autore del libro: Manuale di un monaco buddhista, edito da Vallardi.


Ecco cosa penso di questo manuale di pulizie e quali sono i 5 punti-chiave che mi hanno maggiormente colpita.

Manuale di pulizie di un Monaco buddhista - immagine in CC pubblicata da tatianaberlaffa.com

  1. ‘La giornata dei monaci inizia dalle pulizie: ramazziamo il giardino, puliamo il cortile, tiriamo a lucido il santuario. Non tanto perché siano effettivamente sporchi o in disordine, quanto perché tali azioni hanno il fine ultimo di eliminare dallo spirito qualsiasi ombra.’

    BOOM.

    E fin da subito, amanti delle pulizie o meno siamo già stati colpiti tutti. Che ‘ripulire’ e liberarsi dal superfluo fosse terapeutico, lo avevo già scoperto quando ho iniziato la mia fase di decluttering.  Dall’eliminazione degli oggetti inutili (con tutto quello che ne consegue nella vita privata) al riordino di ciò che è davvero importante, alle pulizie, ci sono altri 2 passaggi però. Io ho compiuto con estrema soddisfazione i primi 2 e ve ne parlo ad esempio qui: decluttering, ma la fase della quotidianità domestica mi risulta ancora un po’ ostica. Iniziare a vederla come una sorta di ‘purificazione interiore’ però, potrebbe indurmi ad apprezzarla un po’ di più.

    Pulizie al risveglio - immagine in CC pubblicata da tatianaberlaffa.com

  2. ‘Il momento migliore per fare le pulizie è la mattina. Fare le pulizie in silenzio, quando tutto è ancora avvolto dalla calma e dalla tranquillità… ci permette di trascorrere tutto il resto del giorno serenamente.’

    Più leggo manuali di gestione del tempo, di organizzazione, di spiritualità, più mi rendo conto che c’è una regola fondamentale non scritta secondo la quale ‘è meglio fare le cose più importanti al mattino presto.’ Questo concetto, in realtà, non è poi così assurdo. Infatti, basti pensare che quello che viene fatto al mattino appena svegli ‘è fatto’. Per usare un’espressione non molto elegante, ‘quello che fai appena sveglio, te lo sei portato a casa’ e puoi permetterti di non pensarci più. Che si tratti di sport, di meditazione o di pulizie appunto, sapere che te ne sei già occupato ha l’ulteriore vantaggio di farti proseguire la giornata con un senso di ‘soddisfazione’ per avere già raggiunto alcuni tuoi piccoli obiettivi personali. Il problema è che, se hai già diverse attività che ritieni molto importanti, da svolgere di prima mattina, (come ad esempio un po’ di movimento e la meditazione mindfulness nel mio caso) l’idea di aggiungere anche le pulizie potrebbe essere di difficile realizzazione. Vi farò sapere se riesco a trovare un compromesso nella gestione della mia routine mattutina e ad inserirle. Potrebbero essere anche solo 15 minuti, magari.

Pulizie: per prima cosa, aprire la finestra - foto pubblicata da tatianaberlaffa.com

3. Apriamo le finestre tutte le mattine, respiriamo aria fresca ed entriamo in contatto con la natura

Il contatto con la natura, attraverso anche il mantenimento del giardino e del cortile del tempio nel caso dei monaci, è considerato molto importante perché aiuta l’uomo a rendersi conto che, di fronte alla natura, è un essere fragile e piccolo e gli permette di ridimensionare il proprio ego.

Il contatto con l’aria fresca, fredda o calda, a seconda delle stagioni, ci riporta immediatamente in relazione con la ‘vita vera’ e l’aspetto naturale di essa.

Sempre più spesso mi trovo a pensare all’importanza dell’immergersi nella natura. Non siamo fatti per vivere rinchiusi nelle case o nelle città. Nel mio caso, mi sto rendendo sempre più conto che una passeggiata o una corsa nel verde sono un vero toccasana e mi permettono di iniziare la giornata nel migliore dei modi.

Le pulizie come gioco di Squadra - foto pubblicata da tatianaberlaffa.com

4. ‘Le pulizie sono un gioco di squadra… la ricompensa sarà l’aver saldato i vincoli famigliari e aver reso più profondi i legami del cuore’

L’idea è che, come i monaci si distribuiscono i compiti e cercano di variarli da un periodo all’altro in modo che tutti sperimentino qualsiasi attività, lo stesso dovrebbe accadere in una famiglia. Anche i figli di qualsiasi età dovrebbero avere piccoli compiti di cui occuparsi. Il fatto di creare un’attività in cui il lavoro di ognuno è importante e incide sul risultato finale avrà un’influenza benefica nel tenere unita tutta la famiglia.

Le pulizie come metafora Zen - foto in CC pubblicata tatianaberlaffa.com

5. Zengosaidan ovvero ‘non pentirti di ciò che hai fatto in passato, non preoccuparti per il futuro e dedicati con tutte le tue forze a non avere mai rimpianti’

Quest’espressione idiomatica zen è quella che mi piace di più in assoluto. Nel caso delle pulizie, si può tradurre con un più semplice: ‘Non rimandare a domani quello che puoi fare oggi.’ A chi non è mai capitato infatti, di essere troppo stanco la sera e di lasciare i piatti nel lavandino o i vestiti da qualche parte non ben precisata della stanza?

Il mattino dopo però, quando si vede quello che si ha da fare, non si inizia certo la giornata nel migliore dei modi. Dopo avere imparato dal ‘decluttering’ che ‘meno cose hai, più è facile tenerle in ordine, qui imparo che ‘bisogna riordinare immediatamente senza rimandare’ altrimenti, oltre alle faccende da sbrigare il mattino successivo, si insinuerà in noi anche il senso di colpa di quello che avremmo potuto fare e che non abbiamo fatto.

COSA MI E’ PIACIUTO DEL LIBRO MANUALE DI PULIZIE DI UN MONACO BUDDHISTA

Sono molto interessata alla filosofia orientale e zen e chiunque ne sia attratto come me, troverà molti spunti di riflessione e nuove conoscenze in questo manuale. Qui vengono descritti, infatti, nei dettagli, i luoghi di culto dei monaci e narrate le pratiche che si compiono all’interno di essi. La vita di un monaco è raccontata semplicemente, ma in tutte le sue parti. Il libro è scorrevole e di facile lettura.

Inoltre, apprezzo molto l’attenzione che i monaci hanno verso l’ecologia e la loro scelta di sprecare il meno possibile e di utilizzare prodotti naturali.

Anch’io sono attenta a questo aspetto e cerco sempre prodotti più naturali possibile. In questo periodo, sto provando un prodotto altamente ecologico con cui mi trovo davvero bene. Si chiama Xuprem, nasce da uno studio sulle nanotecnologie più all’avanguardia e consente di pulire l’ambiente domestico senza dimenticare però l’ambiente in cui viviamo e senza inquinarlo.

Potete trovarlo su Amazon, a questo link, se desiderate leggere le specifiche tecniche e volete provarlo anche voi: Kit Xuprem.

COSA NON MI E’ PIACIUTO DI QUESTO LIBRO

Di questo libro non mi è piaciuta la descrizione minuziosa dell’abbigliamento per le pulizie e degli strumenti utilizzati dai monaci. Capisco che faccia parte della tradizione giapponese, sempre molto organizzata ed attenta ma finisce per essere un po’ eccessiva all’interno di un libro per noi occidentali.

LA CURIOSITA’

Di tutti i luoghi della casa, quello più sacro, dedicato al silenzio e da mantenere sempre pulito è il bagno. Anch’io la penso esattamente così. Entrare in un bagno pulito è sempre una bellissima sensazione. Pensate che, secondo alcune scuole buddhiste come quella di Soto, all’interno di questa stanza si può stare solo a piedi scalzi e non si può proferire parola.

Dopo la lettura di questo libro, sto iniziando a ‘guardare’ alle pulizie come ad un momento mio personale ed intimo di calma e pace. Sto cercando, inoltre, (anche se questo l’ho sempre fatto, in realtà) di sporcare il meno possibile per avere meno da pulire poi. Eh sì, questo principio è tanto banale quanto efficace. Infine, ed è forse la cosa più importante iniziata grazie al processo di decluttering sto vivendo ‘casa mia’ come uno spazio che mi rispecchi, in cui stare davvero bene e di cui prendermi cura come fosse un ‘riflesso’ di me.

E tu? Cosa pensi delle pulizie domestiche? Avete iniziato quelle, famose, ‘di primavera’? Qual è la stanza che deve essere più pulita secondo te?

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Pulizie: i consigli di un monaco buddista per una pratica di meditazione quotidiana.
Pulizie: i consigli di un monaco buddista per farle al meglio e trasformarle in una pratica di meditazione quotidiana.
Pulizie: i consigli di un monaco buddista per farle al meglio e trasformarle in una pratica di meditazione quotidiana.

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Tatiana Berlaffa

Tatiana Berlaffa

Aiuto donne e imprenditrici a portare la mindfulness nella vita quotidiana per ritrovare una maggiore centratura e nel business per lavorare e comunicare in modo efficace ma senza essere sempre connesse. Utilizzo un approccio unico e personalizzato che si avvale delle più recenti tecniche di life e business coaching, della pratica della mindfulness e… di altre magie.

2 Commenti

  1. Thea

    Bellissimo articolo. Mi sento già più inspirata. Per dirti la verità detesto pulire, ma detesto anche la casa sporca. Credo che mi aiuta di più l’idea di prenderlo come un momento di rflessione personale.

    Rispondi
    • greent93

      Che bello Thea, anche a me non piacciono le pulizie, e ancor meno la casa sporca! Speriamo che prenderle in modo più ‘meditativo’ ci aiuti a farle più volentieri 🙂 Un abbraccio

      Rispondi

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