‘Fare due cose alla volta è come non farne nessuna.’ Publio Siro
Il termine Multitasking risale alla anni ’60 e veniva utilizzato per descrivere i Computer, non gli esseri umani. Il computer aveva la capacità di realizzare velocemente molti compiti contemporaneamente. E questo, ovviamente, destava grande stupore e produceva risultati rapidi.
Ma può una persona usare il multitasking ed essere quindi definita ‘multitasker’?
La risposta, contrariamente da quello che potresti aspettarti dal titolo di questo articolo, è Sì. MA c’è un enorme MA da tenere in considerazione.
Un essere umano può svolgere 2 o più compiti contemporaneamente MA non può CONCENTRARSI su 2 compiti contemporaneamente.
Noi esseri umani possiamo camminare e parlare, fare attività fisica e ascoltare musica ecc. Ma, quando svolgiamo queste 2 attività contemporaneamente, la nostra attenzione è rivolta solo ad una di esse.
La mia esperienza di ‘Multitasker’
Ecco spiegato perché le uniche 2 cose che io faccio contemporaneamente e senza nessuna ripercussione sulla mia attenzione e capacità motoria o intellettiva è: camminare e ascoltare un audiolibro (o musica).
Quando passeggio, di fatto, sono concentrata su quello che sto ascoltando, non sul fatto di camminare. Camminare è un’attività ormai così automatica che non mi richiede nessuno sforzo di concentrazione e non devo impegnarmi per compiere quest’azione.
Anzi, il fatto di ascoltare qualcosa di interessante, mi permette di compiere anche passeggiate abbastanza lunghe senza rendermi conto della fatica.
Quindi, sì, sono anch’io una multitasker nell’unico modo in cui noi esseri umani possiamo esserlo, cioè con attività che non richiedono la stessa dose di attenzione contemporaneamente. Una di queste attività ‘domina’ sull’altra che, invece, rimane sullo sfondo.
Ti parlo del Multitasking anche in un video:
Il MULTITASKING è un’illusione
E quando invece pretendiamo di svolgere 2 attività che richiedono grande concentrazione contemporaneamente cosa succede?
Prendiamo un esempio drammatico ma molto chiaro: guidare e stare al cellulare. Questa è la causa principale di incidenti stradali. Se fossimo davvero in grado di fare multitasking sarebbe così? NO.
Il Multitasking nel lavoro
Anche nel lavoro, ovviamente, non possiamo fare multitasking. Pensare di scrivere un articolo di Blog, ad esempio, e essere sempre vigili e attivi ogni volta che ci arriva un messaggio sullo Smartphone non è realistico e ci porta via moltissimo tempo.
Infatti, una cosa che spesso non consideriamo quando ci trasformiamo in ‘multitasker’ è che non solo perdiamo tempo perché facciamo le cose ‘male’ e siamo costrette a revisionarle successivamente e magari a rifarle. Ma esiste anche un tempo che serve quando passiamo da un compito all’altro per ‘riconcentrarci’ di nuovo.
Si stima che il tempo che serve per concentrarci dopo che ci siamo distratti e riprendere il flusso di lavoro dopo che ci siamo distratti sia di circa 20 minuti. Ma questo tempo può variare (e anche aumentare di molto) in base alla complessità dell’attività che stavamo svolgendo.
La distrazione è naturale
Ma perché, allora, cadiamo così spesso nella tentazione di distrarci? La distrazione è del tutto naturale. Il cervello umano produce una media di 4000 pensieri al giorno.
Con una simile mole di idee è quasi inevitabile voler ‘cambiare direzione’ spesso nell’arco della giornata. Mentre facciamo una cosa pensiamo già a quella successiva e, inoltre, è più che normale che, mentre stiamo svolgendo un compito, una parte del nostro cervello sia anche attenta a quello che succede intorno. È pura sopravvivenza. I nostri antenati dovevano pure essere in grado di cogliere la presenza di predatori mentre camminavano nei boschi. Altrimenti, non sarebbero sopravvissuti.
Quindi, sì, il nostro cervello è propenso a distrarsi e a cambiare direzione.
Qual è, quindi, il modo per evitare che si distragga da solo, nei momenti meno opportuni, e che si prenda delle pause quando lo vogliamo noi e non quando vuole ‘lui’?
I ‘blocchi di lavoro’
Una soluzione per essere alleati del nostro cervello e non nemici c’è. Ed è quella di stabilire dei blocchi di lavoro al termine dei quali (o all’interno dei quali purché siano molto brevi) prendere consapevolmente delle pause.
Se noi non ci prendiamo delle pause, il nostro cervello ‘se le prende da solo’. Ed ecco che lo Smartphone, o la TV, o il frigorifero o qualsiasi altra tentazione fanno capolino e noi, a causa della stanchezza che mette a dura prova durante la giornata la nostra forza di volontà, cediamo.
La tecnica del pomodoro
Uno dei miei modi preferiti per gestire il tempo lavorativo è la famosa Tecnica del Pomodoro. Ti ho spiegato in questo articolo in cosa consiste.
Cosa pensi di questo concetto? Dopo che hai letto questo articolo, starai più attenta a non fare multitasking nel lavoro e nella vita privata?
Un libro consigliato per te sulla gestione del tempo e sul successo
Se ti interessano queste tematiche, ti consiglio un libro molto interessante. Si intitola Una cosa sola. Lo abbiamo letto durante il Mindful Book Club di Settembre ed è stato davvero stimolante. Il concetto chiave del libro è che: se vuoi avere successo, non puoi disperdere le tue energie. Devi invece selezionare la cosa più importante e utile per te (nel lavoro ma non solo) e concentrarti su quella. È solo così che avrai risultati straordinari.
Se ti interessano queste tematiche, puoi scaricare la Guida gratuita su ‘Come comunicare On Line in modo consapevole e senza essere iperconnessa che ho preparato per te. Clicca sull’immagine in basso e la riceverai nella tua casella mail.
Ti è piaciuto questo articolo sul Multitasking? Condividilo su Pinterest:



0 commenti